Jacopo e Costanza

La prugna d’oro

| Roma
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C’era una volta, su di una verde collina che sovrastava un piccolo villaggio, un grandissimo albero dalla folta chioma, che da anni, durante le estati più calde, donava la sua accogliente ombra a tutti gli abitanti.

Al fresco di quell’albero tutti riscoprivano una magica energia: i bambini ridevano a crepapelle, i giovani si innamoravano e gli anziani trovavano finalmente l’agognato dolce riposo che gli faceva dimenticare il peso degli anni.

Tutto questo, però, durava solo il breve tempo che le persone passavano sotto la chioma dell’albero. Tornati alla luce, la magia svaniva, e le emozioni ritrovavano la loro dimensione naturale, spesso soffocate dai timori, le preoccupazioni o i pensieri quotidiani.

Una fresca mattina di primavera, inaspettatamente, accadde qualcosa: sull’albero apparve un piccolissimo e luminosissimo frutto, talmente piccolo da non riuscire inizialmente neanche a capire di quale varietà si trattasse.

Con il passare dei giorni il piccolo frutto cominciò a crescere e prendere forma, finché fu chiaro a tutti cosa fosse: una meravigliosa quanto bizzarra prugna tutta d’oro!

La gente si chiedeva: “Si potrà mangiare?”, “Avrà proprietà miracolose?”, “O sarà forse velenosa o indigesta?”.

Nel dubbio, si limitavano così ad osservarla crescere giorno dopo giorno, senza il coraggio di coglierla.

Passò la primavera e arrivò l’estate e la prugna assunse delle dimensioni incredibilmente grandi, anzi gigantesche!

Alcuni dicevano: “E’ grande come un cocomero!”, “Ma no!”, rispondevano altri, “è grande come un maiale che ha mangiato un cocomero!!”.

La voce si sparse velocemente e la leggenda della prugna d’oro gigante cominciò a diffondersi in tutti i villaggi vicini.

Una folla incuriosita accorreva tutti i giorni per vederla e il piccolo e isolato villaggio in poco tempo divenne una vera e propria attrazione per i turisti!

Si scommetteva su quanto ancora la prugna sarebbe cresciuta, sul suo peso….”E se finisse per far cadere l’albero?” si chiedevano addirittura i più timorosi.

La prugna d’oro tuttavia stava ormai diventando troppo pesante anche per quel grande albero, finché, in un pomeriggio affollato di visitatori come mai prima d’allora, lo strano frutto si staccò e cadde a terra, accompagnato da un tonfo sordo e da un’espressione generale di stupore “Ooooooohhhhhhhh…”.

Una volta a terra, la prugna cominciò a dondolare avanti e indietro, prima lentamente, poi sempre più veloce, e ad un tratto, quasi prendendo la rincorsa, partì in una discesa inarrestabile verso il villaggio.

A nulla valsero i tentativi di raggiungerla per fermarla. La gente guardava la prugna con sentimenti contrastanti: chi era tremendamente emozionato, chi terrorizzato, chi incredulo…

La prugna d’oro rotolò, rotolò, rotolò…Rotolò così forte da travolgere aiuole, steccati e tutto ciò che si poneva di fronte alla sua folle corsa.

Che caos!! Possibile che proprio dall’albero che per tanto tempo aveva portato gioia e serenità, fosse derivata una così grande sciagura!!

Alla fine la prugna d’oro sbatté contro la casa più imponente di tutto il villaggio, facendola tremare e spaccandosi in mille pezzi.

C’era prugna dappertutto!

Gli abitanti del villaggio e i turisti accorsi dai villaggi vicini e lontani, giunti sul luogo dell’accaduto, non potevano credere ai loro occhi: luminosissimi pezzi di prugna risplendevano ovunque!

Stavolta però, senza timore, presero ognuno un pezzo di prugna e l’assaporarono con gusto.

Che sapore incredibile! Era la cosa più dolce e fresca che avessero mai assaggiato, con sentori di vaniglia, noce di cocco e un irresistibile retrogusto di caramello!

Dopo aver mangiato il delizioso frutto si accorsero che qualcosa di straordinario stava accadendo anche in loro: piano piano la loro pelle si tingeva del caldo colore dell’oro, ma sopratutto, quella sensazione di gioia, protezione e amore che prima riuscivano a provare solo per il breve tempo trascorso all’ombra del grande albero, era ora chiaramente percepibile nei loro cuori e non li avrebbe lasciati mai più.

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