Benedetta e Camilla

Nosauli, Nik la gru e l’aeroplano… il valore dell’amicizia

| Roma
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C’era una volta, mille e rimille anni fa, un piccolo dinosauro di nome Nosauli.

Nosauli era nato in una terra lontana, tra verdi colline e alberi in fiore, dove le giornate passavano serene, in libertà e armonia con tutti gli altri animali.

Nosauli aveva tanti amici e si divertiva con loro a fare spedizioni nella foresta, a costruire zattere per attraversare ruscelli, a rincorrere mille farfalle colorate.

Non sapeva che fuori da quelle terre così piene di pace e di allegria esisteva un mondo dove gli altri animali lottavano ogni giorno tra loro per dimostrare di essere i più forti, litigavano per il cibo, non avevano tempo per giocare e divertirsi.

Quel regno incantato però non sarebbe durato per sempre. Quando aveva solo pochi anni, il piccolo Nosauli fu costretto a lasciare quelle amate terre per seguire la sua mamma. La mamma di Nosauli, che insegnava ai cuccioli a parlare e far di conto, aveva infatti ricevuto l’incarico per un nuovo lavoro in un paese lontano e così Nosauli e la mamma prepararono le loro valigie, salutarono gli amici e si misero in viaggio.

Arrivati nella loro nuova casa, Nosauli ebbe una brutta sorpresa: lì tutto era diverso. Niente farfalle colorate, niente profumo di fiori, nessun ruscello nel quale giocare. Perfino l’aria aveva un altro odore e il sole sembrava meno caldo e forte.

Nosauli sentiva nel suo cuore una grande tristezza e aveva tanta nostalgia dei suoi compagni di giochi. “Niente tornerà più come prima”, pensava, “nessuno avrà tempo di giocare con me, perché qui tutti vanno sempre di corsa, senza neanche sapere dove. Mi toccherà solo studiare, studiare e studiare…”

E difatti, arrivò il primo giorno di scuola. La scuola era costruita con fredde pietre grigie invece che con legni multicolore e c’erano pochissime finestre per fare entrare la luce. Non aveva un bel giardino in cui poter giocare e soprattutto non si sentivano volare nell’aria canzoncine allegre e risate di cuccioli festosi. Anche la maestra non aveva un bell’aspetto, una giraffa altezzosa e severa, per nulla disponibile al sorriso.

Nosauli entrò nella sua classe e facendosi timidamente largo tra gli altri cuccioli si andò a sedere nell’unico banco vuoto. Si era già rassegnato a trascorrere da solo la sua prima giornata di scuola, quando la porta si aprì ed entrò un cucciolo di gru, alto alto e dall’aspetto un po’ bizzarro, che si andò a sedere proprio vicino a lui. “Ciao”, disse, “io sono Nik, Nik la gru, e tu a occhio e croce devi essere quello nuovo?”. “Ciao” rispose Nosauli “proprio così, questo è il mio primo giorno in questa scuola e a dire il vero mi sento molto triste”.

“Triste!” sobbalzò Nik la gru, “e perché mai? Non vedi quanti nuovi compagni di giochi hai trovato in un solo giorno? Dovresti essere molto contento! Avrai tante nuove storie da sentire, tante nuove cose da imparare, questa sì che è una vera fortuna!!”.

“Ma qui non ci sono posti dove giocare, prati in cui correre felici senza paura di farsi male”, rispose malinconico Nosauli, “e poi tutti vanno sempre di corsa, ci sono solo regole da rispettare e compiti da fare ”.

“Ora ti spiego una cosa” disse divertito Nik la gru “vedere nuovi posti, imparare cose nuove, conoscere nuovi animali è sempre una fortuna. In ognuno di loro si può nascondere un nuovo amico e tutto quello che impari oggi, anche le cose più difficili o più faticose, ti servirà domani. E quando proprio ti sembra di non trovare un senso, basta che mi chiami e io ti porterò sul mio aeroplano”.

“Sul tuo aero.. che?” chiese Nosauli spalancando gli occhi.

“Sul mio aeroplano” ripeté nuovamente Nik la gru.

“E cosa sarebbe un aeroplano?” chiese Nosauli.

“Finita la scuola vieni con me e ti farò vedere”.

Così dopo la lezione, Nosauli e Nik la gru si incamminarono verso una radura e Nosauli si trovò davanti ad una strana cosa, costruita con legni, paglia e foglie, con due ali grandi come quelle di un’aquila.

“Sali” disse Nik la gru.

“Nosauli ubbidì e in men che non si dica i due si ritrovarono a volare nel cielo.

“Vedi” disse Nik la gru “Ho costruito questo aeroplano proprio perché da quassù tutto diventa diverso, magico, e anche le cose più spaventose, viste dall’alto, diventano così piccole da non fare più paura. Ogni volta che ti sentirai solo, che non troverai un senso alle cose, basta che mi chiami e andremo insieme sul mio aeroplano ad esplorare nuovi mondi e cantare con il sole”.

Nosauli si sentì scoppiare di gioia…aveva trovato un nuovo amico e, ne era sicuro, tutto da quel momento insieme a Nik la gru sarebbe stato speciale!

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